30/08/2006
Raccolta spontanea
Monte Orsello, Frazione di Guiglia
Ernestina Uccellari
Rezdora
Le erbe aromatiche
PARTE 1
Ernestina, ci hanno detto che lei è una specialista di
erbe aromatiche?
Ernestina: mica tanto, mi fanno i complimenti… ne conosco qualche d’una… ai
nostri tempi c’era molta miseria, vuole sapere cosa mangiavamo? Alla mattina
una volta era la polenta, l’altro giorno erano le crescentine, un’altra
volta quello che voi chiamate il gnocco fritto, per noi era la crescenta fritta.
Lei nasce qui a Monte Orsello quanti anni fa?
Ernestina: sono nata a Guiglia, a fine settembre saranno 82 anni.
Cosa faceva qui con la famiglia?
Ernestina: lavoravamo la terra.
Eravate proprietari?
Ernestina: era mio nonno che era proprietario.
Che cosa si coltivava nei vostri terreni?
Ernestina: il frumento, il frumentone, granoturco insomma, poi dopo c’era
per le bestie, c’erano i ceci, poi il fen grec – fieno greco
che si dava alle mucche per rinfrescare, fagioli per noi, patate, la lente… sa
cos’è la lente? Si mangia col cotechino a Natale.
La lenticchia?
Ernestina: noi in dialetto diciamo la lente; poi la fava per le mucche… poi
non mi ricordo altro.
Quindi si coltivavano diverse cose?
Ernestina: eh sì, per vivere bisognava coltivare un po’ di tutto
perché avevano le bestie e bisognava dargli da mangiare. Per esempio i
ceci erano per i maiali, la fava per le mucche, il fieno greco lo stesso. Abbiamo
seminato anche la canapa, poi la facevamo lavorare e dopo mia madre faceva la
tela.
Lei è sempre stata anche una brava cuoca?
Ernestina: mi arrangiavo perché mi piaceva, ma cuoca sa… dopo la
guerra magari, dopo che è venuto un po’ di tutto ma prima erano
sempre quelle, si faceva presto a fare da mangiare: erano arrosti, un po’ di
umido perché avevamo le nostre galline, facevamo il formaggio perché avevamo
le pecore, la ricotta e la vendevamo anche.
Oltre ai piatti che ci ha detto c’era qualche altro piatto
tradizionale che si mangiava a casa vostra?
Ernestina: pasta e fagioli, d’inverno per esempio c’erano le castagne
che si facevano bollite o si faceva la polenta di castagne perché avevamo
il castagneto. Si facevano seccare, c’erano dei posti apposta dove farle
seccare, l’aveva una volta il nonno ma io non l’ho mai visto.
Avevate anche un orto molto ricco?
Ernestina: beh nell’orto si piantavano i pomodori per fare la conserva
per l’anno, c’erano le insalate, le cipolle…
In questo orto coltivavate anche delle erbe aromatiche?
Ernestina: sì, avevamo l’erba Santa Maria che adesso non so neanche
più se c’è, non la vedo più. Era una foglia che faceva
profumo e la mettevano anche nei liquori, si faceva il liquore mi sembra delle
cento erbe ma sono tutte cose che non faccio più e non me le ricordo neanche.
C’era il rosmarino, la salvia, mio nonno quando eravamo bimbi e si faceva
il pane in casa diceva “dai che facciamo il crescentone”. Allora
noi avevamo i focolari, non esisteva le stufe, avevamo una padella grande in
rame dove si faceva il gnocco fritto; allora si prendeva un pezzo di questa pasta
da fare il pane già lievitata e si metteva la salvia dentro, poi la si
faceva friggere tutta grande, un po’ grossettina, poi ce ne dava un pezzo
per uno.
Oltre la salvia e rosmarino cosa c’era?... la menta?
Ernestina: la menta l’ho ancora adesso.
La menta per esempio veniva usata anche questa in cucina?
Ernestina: c’era chi l’adoperava, quelli a cui piaceva questo
sapore, noi invece la mettevamo negli armadi per fare profumo, allora avevamo
tutte case vecchie e si cercava di profumarle un po’.
E chi usava la menta in cucina sa in che piatti la metteva?
Ernestina: non lo so, forse la usavano come la salvia e il rosmarino; ad esempio
c’è chi adopera anche il mirto. Io l’ho provato ma non mi
piace, avevo piantato una piantina ma l’ho lasciata morire perché non
mi andava come gusto. Da noi proprio tante non ce n’erano, era più in
bass’Italia, nei paesi caldi c’era tanta di questa roba.
E in campagna quali altre erbe c’erano?
Ernestina: in campagna c’era la camomilla, la facevamo noi invece di andarla
a comperare come si fa adesso.
Quando si raccoglie la camomilla?
Ernestina: quando è fiorita, mi sembra il mese di agosto... adesso è tanto
che non ne raccolgo perché è tutta sporca qui da noi, con tutto
l’inquinamento che c’è non la prendo più.
E dopo averla raccolta cosa si faceva?
Ernestina: la raccoglievamo, la seccavamo all’ombra come faccio io col
biancospino… poi c’era anche il tiglio per calmante… il seme
di tiglio con un pochino di foglie. È come il biancospino, ci vuole il
fiore ma anche un pochino di foglie, allora io lo faccio seccare in casa all’ombra
poi dopo mi faccio la mia tisana tutti i giorni.
Il seme di tiglio che proprietà ha?
Ernestina: è un calmante, come una specie di camomilla, è molto
molto profumato.
Ci diceva anche il biancospino, che proprietà ha?
Ernestina: beh io l’ho visto su un giornale, dicevano che aggiustava il
ritmo cardiaco, io che prendevo le medicine per questi problemi ho provato e
mi sono trovata bene, anzi il medico mi disse “seguita così che
va bene”.
Come si utilizza il biancospino?
Ernestina: va essiccato, dopo mi faccio la tisana.
Tutte queste erbe devono essiccare all’ombra, per quanto tempo?
Ernestina: fino che sono belle secche perché se le mette dentro ai vasi
umide fanno la muffa.
Più o meno quanto tempo?
Ernestina: dura un bel po’, perché all’ombra ci vuole un bel
pochino di tempo, io ho un letto dove non dormo sopra, ci metto una bella plastica…
Chissà che profumo che c’è in quella stanza?
Ernestina: anche troppo perché è un po’ carico subito, io
lascio chiuso, lì non ci dormo e allora vado bene, se no mi addormento
e chissà quanto dormo!
Poi dove le conserva?
Ernestina: le metto nei vasi di vetro, glieli faccio vedere... ecco il biancospino
e i semi di tiglio.
Vengono direttamente messe nell’acqua bollente o vanno tritate?
Ernestina: no io le metto così, poi con un colino filtro il contenuto.
Queste tecniche di raccogliere il biancospino, il tiglio dove le
ha imparate, chi le ha insegnate?
Ernestina: ho letto su giornali, sulle riveste e ho provato, questo qui per esempio
no, il tiglio, lo abbiamo sempre saputo dai miei genitori.
Quindi si faceva già allora?
Ernestina: sì.
Oltre al tiglio i suoi genitori usavano qualche altra erba con proprietà calmanti
o curative?
Ernestina: la malva, quella la mamma l’aveva sempre, poi non mi ricordo
più cosa c’era ancora, la malva me la ricordo perché ho sofferto
tanto mal di denti e era sempre la malva con cui mi faceva gli impacchi o da
bere.
Tu cosa raccoglievi quando eri giovane in campagna, quali erbe? Le
pote le raccoglieva?
Ernestina: cosa sono?
I radec selvadag.
Ernestina: perbacco, le mangiavamo in insalata, le facevamo bollire.
Dove le raccoglieva?
Ernestina: nei campi dove avevamo l’erba delle bestie, anche quest’anno
ne ho raccolte tante: si bollono e si mangiano in insalata, fanno molto bene.
Poi ancora?
Ernestina: c’era un’altra cosa che prendeva mia nonna, diceva per
la pressione del sangue, era l’erba querzulina, una cosa del genere, è un’erba
di un amaro che lei non ne ha idea, la beveva con fatica ma allora si curava
la pressione con quello.
Abbassava la pressione?
Ernestina: lei aveva la pressione alta allora prendeva quell’erba perché diceva
che abbassava la pressione, non era come adesso che c’è tante medicine,
tante cose.
Ma ne doveva bere parecchia di questa tisana?
Ernestina: non mi ricordo quanta ne bevesse, ma so che ne beveva a fatica, faceva
venire la pelle d’oca dal gran che era amara.
Per cucinare, non so, negli impasti delle paste ripiene usavate qualche
erba?
Ernestina: beh ai nostri tempi si facevano i tortelloni, i cannelloni ripieni
con la ricotta, formaggio grana, prezzemolo, e spinaci. Si faceva come si fa
adesso, io magari adesso li faccio anche con le ortiche, faccio la pasta con
le ortiche, si digeriscono meglio perché vanno meno uova… così il
colesterolo…
La punta dei rovi, da noi qua c’è il luppolo spontaneo,
allora si pigliava la punta di questi rovi in primavera da fare le frittatine,
no?
Ernestina: anche al vdez tulevum li punti, poi lo bollavamo e faceva
come il fagiolino.
Si metteva nelle frittatine con l’erba cipollina…