02/08/2006
Bar/Osteria
Vignola
Remo Rinaldi
Oste
L’Osteria del Botteghino dagli anni ’30 ai ’90
Ragù delle tagliatelle, tortelloni di ricotta e zuppa inglese
PARTE 3
La zuppa inglese chi la preparava?
Remo: la moglie, solo lei … a occhio lei sapeva già tutto senza
stare a pesare questo e questo… 4 hg di farina bianca, 4-5 uova, poi si
fa la crema…
Mi sa che queste dosi sono un po’ sbagliate, la farina è forse
un po’ troppa…
Remo: no, no… bisogna poi vedere quanta uno ne fa, lei ne faceva otto
o nove di cose grandi così perché se erano in quattro ne volevano
una… A fare la cioccolata quando aveva fatto la crema prendeva fuori due
o tre mescoli di quella lì e ci vuotava sù la cioccolata sfusa,
allora si trova due tegamini: uno con la crema e uno col cioccolato, si fa una
base con la crema e poi due o tre cucchiai con quella con la cioccolata poi un
altro strato di crema.
E i biscotti non ci vanno?
Remo: i savoiardi, si tagliano a metà per il lungo che diventino sottili,
poi si fa uno strato di savoiardi, crema e un altro strato di cioccolata, alla
fine un po’ di sambuca sopra.
Non ci metteva l’alkermes?
Remo: anche l’alkermes, quello che uno vuole, l’alkermes
va bene, la fa diventare un pochino più rossa, ce ne metteva tre alkermes,
sambuca e sassolino.
Nella vostra Osteria i clienti erano sempre contenti o qualcuno si
lamentava ogni tanto?
Remo: non ho mai trovato nessuno che si è lamentato, neanche nel prezzo… anzi
dicevano “non ce n’è mica un altro piatto di questi?”.
Come si faceva a sapere il menù?
Remo: c’era una lavagna che era attaccata al muro… credo che ci
sia ancora scritto qualcosa.
Quando qualcuno veniva all’osteria e voleva qualcosa di diverso
da quello che lei offriva, cosa succedeva?
Remo: ah io facevo presto, gli dicevo “allora lì avanti 200 metri
c’è il laghetto e 100 metri più avanti ce n’è un
altro, andate a vedere là se c’è”. Qua poi c’era
l’orario da rispettare.
A che ora si mangiava in Osteria?
Remo: a mezzogiorno e alla due si finiva, cioè se voleva stare lì anche
fino alle tre… le donne che facevano da mangiare alle due dovevano smettere
perché dovevano preparare la roba per la sera, perché magari a
mezzogiorno qualcosa si finiva, o si era finito la cacciatora o si era finito
i polli, le minestre non si finivano ma quella roba lì bisognava farla
un altra volta. A smettere alle due di dare da mangiare alla gente c’è un’altra
ora da lavorare, dico un’ora per dir poco, perché bisogna lavare
i piatti.
I frequentatori dell’Osteria erano sempre gli stessi?
Remo: ma su per giù erano sempre quelli.
C’era qualche personaggio poco gradito?
Remo: no, una volta sola si fermarono 4 o 5 che hanno iniziato a litigare tra
loro, hanno rotto dei bicchieri, delle seggiole, allora quei clienti
che erano lì i dis che bisogna chiamare i carabinieri, allora
sono arrivati subito e li han fatti smettere. Mi han detto: “hanno pagato?”,
pagato avevano pagato, “e tutto quella roba rotta lì, qui bisogna
pagare”, ah l’han pagata…
Artisti venivano qui?
Remo: no.
Per le feste come Natale, Pasqua, ferragosto… l’osteria
proponeva piatti diversi? Teneva aperto?
Remo: no sempre quello, anche l’ultima sera dell’anno si combinava
prima con le compagnie che venivano, lo dicevo prima vueter venite quando
volete ma quando è l’una fuori tutti.