03/08/2006
Cucina
Carpi
Carlo Rossini
Appassionato
La mostarda fina di Carpi
PARTE 1
Qual è l’origine storica della Mostarda Fina di
Carpi?
Carlo: si pensa che sia nata nel 1500, anzi sicuramente, dalla famiglia dei Sebellini
detti i “Sebellini della mostarda”, che in quegli anni arrivarono
a Carpi. Si pensa che fossero dei mercanti di spezie di Venezia, della Repubblica
di Venezia, quindi si sono instaurati a Carpi ed hanno cominciato a fare questa
mostarda che era fatta di miele, mele gagliardine. Allora c’era una qualità di
mele che adesso non si trova più, spezie e soprattutto c’era una
aranciata che era fatta di scorze di arancio e cotta nel miele. Questa era la
ricetta di questa mostarda poi naturalmente c’è la senape.
Queste mele che lei ha citato, ci può spiegare meglio che
mele erano?
Carlo: adesso usiamo le mele campanine perché le gagliardine sto cercando
di recuperarle, penso che qualcosa da qualche parte sia rimasto.
Sa come erano queste mele?
Carlo: le mele gagliardine si dice che fossero dolcissime, però non si
dice altro. Era comunque una mela di Carpi, basta è finita però l’hanno
fatta fino al 1890-1900 poi è sparito tutto quanto. La mostarda fina era
un segreto, anche la maschera che è stata creata per la mostarda si chiama
mostardino, era il garzone dello speziale che doveva giurare che non l’avrebbe
detta mai a nessuno. Quello che abbiamo noi, che abbiamo trovato, sono ricette
buttate giù così nel ‘600, ‘700, abbiamo dei conti,
non sono vere ricette e poi è dato per scontato come si deve fare. Per
esempio, si dice mettere “tanta aranciata” ma non c’è mica
scritto come fare l’aranciata. Naturalmente abbiamo appurato guardando
altre cose perché l’aranciata non è sicuramente una cosa
carpigiana, noi degli aranci non ne abbiamo e non ne abbiamo mai avuti, ecco
l’importazione, ecco la cosa nuova per Carpi perché di nostro c’era
eventualmente il miele.
Che miele?
Carlo: non è detto, dice miele buono quindi noi come miele vediamo il
miele mille fiori perché l’altro non dovrebbe essere nostro, parlo
sempre del 1500. Poi le spezie. È stato un mercante che è venuto
a Carpi, non la ha mai detta a nessuno, nemmeno ora nessuno la conosce.
Di che spezie si tratta?
Carlo: le spezie sono: la cannella e il macis, quelle che uso io. C’era
anche un’altra spezia che era per la conservazione ma l’ho tolta
e poi non mi ricordo più cosa fosse, comunque non dava sapore, era il
pimento, era per conservarla. Poi abbiamo nel ‘600 delle ricette dove troviamo
altri ingredienti come il cedro candito e qualche muschio animale. Quest’ultimo è una
cosa particolare, era una specie di afrodisiaco, adesso in Italia non c’è più anche
se ho fatto qualche indagine e si usa in profumeria. In profumeria ho chiesto
dove fanno i profumi e mi hanno detto: “si, ogni tanto ne compriamo ma
lo andiamo a comprare nel Kashmir”. Tra l’altro mi ha telefonato
in marzo dicendomi “Vado in Kashmir, se vuole le porto tre grammi di muschio
animale, costa 900 euro”. Le ho detto: “grazie”. Allora che
cos’è il muschio animale? Un cervo muschiato del Kashmir, quando
va in amore, perde delle palline dal prepuzio. Naturalmente le femmine cercano
queste palline, erano un profumo da mettere in tutti i dolci del ‘600.
Io ho trovato molti cuochi del ‘600, perché sono un appassionato,
che in tutti i dolci mettevano queste palline di muschio animale. I cinesi le
usano ancora in medicina, si dice “muscus muschiferus”, si chiama “sexijang,
rimedio aromatico che apre gli orifizi, possiede le seguenti caratteristiche:
parte utilizzata la secrezione prepuziale del cervo, natura tiepida ed aromatica,
sapore piccante, meridiani destinatari cuore, milza e fegato. Azioni: apre gli
orifizi e rianima, favorisce il circolo ematico e dissolve la nuvolosità.
Indicazioni: delirio, svenimento, coma...” quindi era un afrodisiaco però adesso
non c’è ...è storia.
Mi viene da pensare che ad esempio la senape in un certo senso ha
questo effetto?
Carlo: sì, però il muschio animale l’ho trovato anche nei
dolci che fa un cuoco dei Gonzaga, un cuoco bolognese, Bartolomeo Stefani. È un
approfondimento che dovremmo vedere in futuro però siccome questo cervo
se viene preso molte volte lo uccidono, ce ne sono pochi... e in Italia è impossibile
importare qualsiasi cosa di quel cervo; invece mi dicono che in Cina ci siano
degli allevamenti di questi cervi.
Quindi possiamo ipotizzare che, un tempo, si pensasse a questa sostanza
come a un afrodisiaco?
Carlo: certo anche perché questa mostarda era destinata ai grandi quindi
non era popolare come tutti credono. Era destinata a chi comandava, andava ai
vari prelati, andava un po’ dappertutto, ma a chi poteva permettersela
perché questa mostarda è fatta di miele. Se guardiamo oggi il componente
fatta una mostarda normale che è con lo zucchero, un chilo di zucchero
costa 75 centesimi un chilo di miele costa 8 euro, quindi rapportiamo al ‘600
e anche al ‘900...