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23/08/2006

Raccolta spontanea


Documento senza titolo

Magrignana, Frazione di Montecreto  
Remo Magnani
Agricoltore  
Il metato – I ciacci  

PARTE 2

Remo, ci sta facendo vedere come si fa il fuoco?
Remo: allora, il fuoco si fa con due, tre pezzetti di legna; se è spento si riaccende con degli stecchi, quando è partito si copre con la pula, si guarda bene che non venga fuori della fiamma e nella nottata, tanto perché duri di più, si può mettere una spolverata di cenere fredda. Di media in 42 giorni il fuoco si riaccende due, tre volte perché rimane sempre acceso.
 Ci hanno detto che una volta dentro i metati si cucinava?
Remo: sì, perché qua nei boschi ci sono tanti metati e la gente non andava a casa, avevano il pentolino, mangiavano nel metato con la porta aperta così non c’era il fumo.
 Insomma non si abbandonava mai il metato?
Remo: mai, qui nella borgata ci sono dei metati con la cucina e la camera perché la gente veniva da lontano, stava qua due mesi finché le castagne non erano pulite.
 Quanti castagneti avete di proprietà ora?
Remo: di mia proprietà ce ne avrò tre ettari, però ne raccogliamo meno perché sono seccati, ne raccogliamo una ventina di piante che sono ancora buone. Per seccare ci siamo riuniti con degli amici perché altrimenti uno solo non avrebbe la quantità per seccare le castagne, perché ci vuole una certa altezza altrimenti la castagna non secca.
 Quel metro e mezzo di cui ci ha parlato prima?
Remo: diciamo che mezzo metro si tribola un po’ a seccare, perché la castagna secca in altezza, non in larghezza. Una volta che c’erano dei metati molto grandi, quando c’era scarsità di castagne, a seconda di come andava l’estate, chiudevano un corso, cioè una parte di travi, con delle tavole, perché le castagne dovevano essere alte.
 Una volta che la castagna è secca…?
Remo: una volta che la castagna è secca ci riuniamo tutti e qui c’è la macchina, questa è motorizzata ma ora vi faccio vedere il sistema vecchio di una volta. Questo è il primo metodo per sbucciare le castagne una volta terminata l’essiccazione. Questo si chiama bigongio, è diverso da quello della misura perché è stretto in fondo, si riempie a metà e con questo legno (a una o a due corone) si fa questo movimento, le castagne girano da sole dentro qui. Per sbucciare una misura così ci vuole circa un quarto d’ora, però ci rimane la pula assieme, però si vede che le castagne sono pulite. Allora il vecchio sistema per raccogliere dell’aria era questo movimento, in maniera che rimanevano le castagne qua dentro e la pula andava tutta in terra. Questo era un lavoro che facevano le donne. Dal sistema manuale con la vassora si è passati alla sventola: qua si caricano le castagne, qua c’è una paratia che si apre per mandare giù, qui delle retine dove passano le castagne, c’è una ventola, si gira la manovella, qua vengono fuori le castagne e là la buccia. Questa macchina si è usata fino al ’50. Questa ha più di una settantina d’anni, è stata costruita qua, le facevano proprio i contadini, forse ne avevano viste.
 Questa invece è la macchina da sbucciare le castagne motorizzata, con un motorino a scoppio: viene azionata la macchina tramite una cinghia e si caricano qua le castagne. Una volta le castagne venivano calate nel metato, però era troppa fatica perché poi andavano rimesse sù, allora abbiamo messo un tubo la sù in cima, così si riesce a lavorare meglio. Una volta caricata si apre la bocchetta, qua esce la buccia e qua le castagne intere, dalla parte opposta ci sono due bocchette dove saltano fuori le castagne spaccate più piccole e più grandi, vengono selezionate dalla macchina. La castagna si spacca quando è più debole oppure quando è vuota dentro. Quelle spaccate non vengono unite alle altre intere, ma vengono pulite da sole e fanno una farina molto buona, ci vuole più tempo a pulirle, però la farina è quasi migliore, perché se c’è una punta nera si nota meglio in quella spaccata che quella intera. Le castagne spaccate vengono passate una altra volta nella macchina, una volta per pulirle e una volta per una nuova riselezione.
 In che modo?
Remo: viene cambiato il selezionatore sotto la macchina, quando ci sono le castagne da sbucciare ce n’è uno grande, quando c’è da fare la ripulitura ce n’è uno più piccola. Questa macchina è quella che utilizziamo ancora ogni anno.
 Le castagne a questo punto sono pronte per essere portate al mulino per fare la farina?
Remo: le castagne vanno ripulite a mano un po’, quelle che escono dalla macchina si portano in casa e si passano ad una ad una. Bisogna togliere la seconda buccia della castagna altrimenti quando è tanta la farina è amara.