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08/08/2006

Agricoltura


Documento senza titolo

Lago, Frazione di Montefiorino
Nando Serradimigni
Muratore - agricoltore emigrante in Canada
Il desiderio di emigrare
Il ritorno alla terra natale
Il restauro della casa familiare  

PARTE 3

Lei praticamente è ritornato e ha ricominciato a prendersi cura di questa terra? E si è ricostruito la casa da solo?
Nando: ero proprietario del martello, della cazzuola, dell’organino a bocca e di un cappello di paglia che ho ritrovato e tengo ancora. L’organetto a bocca lo avevo portato in Canada ma ho dovuto rinnovarlo. Ce l’ho ancora e ancora suona e fa musica e quando le difficoltà nella vita si incontrano ho sempre ricordato il proverbio dell’uomo selvaggio che quando pioveva, quando tempestava cantava e gli chiedevano: “che cosa vuol dire questo?” “vuol dire che dopo il brutto viene il bello”. Sembreranno favole ma sono cose vere, le ho provate, ho potuto scoprirle.
Anche la casa l’ha fatta con i mezzi di una volta?
Nando: sì, si qua ce n’era un pezzo che avevo fatto prima di andare via. C’era ancora il mio babbo, era appena finita la guerra; ne avevo fatto un pezzo e questa era la stalla. Quando sono ritornato era tutto demolito, tutto crollato, il coperchio era per terra.
Si è messo da solo e si è rifatto la casa?
Nando: sì. Come prima cosa, ho portato l’acqua; con una piccola pala ho fatto la trench, ho messo giù il tubo di sopra da quella casa lassù e fatto tutta la fossa. Ho messo giù il tubo e ho portato l’acqua dentro, con una piccola pala ho fatto anche l’impianto dentro, con queste due mani, un piccolo cervello, ma quello che si incomincia nella mia mente si deve anche finire. In inglese si dice You have to be tough if you want win, tutti incontrano difficoltà in diversi modi ma l’importante è essere positive, giovanotte, questo è quello che ho imparato senza scuole, senza nessuno che mi insegnasse...
Una volta lei a scuola andava a Lago?
Nando: sì a Lago, ho fatto la quarta su a Laverna. Si andava attraverso i prati, era una scuola privata, era il tempo di guerra e mia mamma pagava 10 lire al mese perché potessi andare a questa scuola, era una maestra privata e c’eravamo una decina. Per riuscire ad avere questo documento perché non si può trovare un lavoro se non si ha un po’ di scuola. Allora questa era il programma ma poche referenze, poca differenza anche con questo documento. Dove si va quando non si hanno scuole? nessuno che vi aiuta un po’, non si va tanto lontano.
In cinquant’anni passati in Canada ogni tanto le venivano in mente questi posti?
Nando: sì, tante volte, anche con lacrime. Non proprio perché rimpiangessi la mia vita di questi posti, ma dove si nasce, dove si ha qualche d’uno ci rimane un po’ di attrazione. Se no non c’era nulla da rimpiangere, ero giovane, mi sarebbe piaciuto vivere come tutti ma non avevo nessuna possibilità. Pensavo mi sarebbe piaciuto avere una famiglia, c’erano quante belle giovanotte che si sarebbero avvicinate, ma non avevo nulla da promettere, cosa posso promettere, che avvenire posso dare? Ho detto: avevo il cappello, il martello, la cazzuola e l’organino, quella era tutta la mia proprietà. Vestiti anche rotti, scarpe quando c’erano, e non c’era mica speranza di vedere progresso in avvenire.
Oggi come vive? È felice di essere qua?
Nando: vivo da povero perché mi sono abituato a questa vita. Vivere povero ma contento. La mia mente è sempre chiara, la libertà, la pace di cui godo qua non c’è in nessun altro posto. Non sono proprio povero, ve lo dico onestamente, sono abituato così e non si cambiano facilmente le abitudini. Se dovessi vivere in una città, in un locale con tutte queste comodità non sarei contento, questo sono io. Se sono tutto sbagliato vi chiedo di scusarmi. Un consiglio personale: voi altri che siete giovani, il giorno è vostro. Avete tante cose da scoprire, il mondo è grande, pieno di gente, solo manca un po’ di mentalità in questi nostri paesi. Come vi ho detto prima, la mentalità è ancora molto rinchiusa, con la cooperazione si riesce a fare tante cose. Se vedeste come il mondo è grande, quante cose da scoprire, quante ricchezze di ogni qualità! Sarebbe una sorpresa ...
Lei quindi vive con una pensione del Canada però preferisce vivere con poco?
Nando: ce ne ho tre di pensioni canadesi. Una è la pensione di vecchiaia, una è la pensione che ho accumulato lavorando per la compagnia con cui ho lavorato, e una è privata, che me la sono fatta. C’era un programma che si poteva versare una percentuale del totale annuo, si poteva mettere dentro a queste assicurazioni per l’anzianità. Mi mandano queste pensioni. Voglio dire una cosa curiosa: mi mandano due assegni al medesimo tempo e uno, quello della mia pensione privata, me lo mandano tutto prima della fine dell’anno. Questi due assegni che mi mandano, uno me lo danno e uno me lo rubano. Me ne danno uno di questo mese e uno lo tengono, sparisce qua negli uffici postali, uno mi arriva e uno non mi arriva, quello che doveva arrivare del 28 di giugno mi è arrivato questa settimana.