10/08/2006
Allevamento
Piandelagotti, Frazione di Frassinoro
Renzo Capitani
Allevatore, macellaio e coltivatore di patate
Razze bovine e varità di patate
PARTE 2
Renzo e il quinto taglio? Le frattaglie?
Renzo: sì, le frattaglie le adoperiamo, cuore e diaframma… fegato,
cuore.
La trippa?
Renzo: no, da noi la trippa non va. Siamo ancora penalizzati dal quel fatto della
mucca pazza che dobbiamo consegnare questa roba per mandarli agli inceneritori,
ma si paga eh. Tutti questi controlli che dobbiamo fare ai lavoratori, tamponi… è una
bella spesa, nel nostro caso tra distruggere testa, intestino e la colonna e
tutti questi controlli che dobbiamo fare in laboratorio, che vuole essere pagato,
e sulle carcasse fanno anche i tamponi. Siamo penalizzati a dover far distruggere
questa roba, perché paghi un tanto al kg per farla distruggere. Per tenere
un mattatoio piccolo si è penalizzati bene, si riesce di saltarci fuori,
noi che abbiamo parecchie bestie adoperiamo delle nostre, dico: una vacca va
al laboratorio, l’altra per… visto che a me ne restano pochi, bisogna
che vada macchina anche io diciamo…
Secondo lei se uno non ha tutta la catena, dall’allevamento
alla macellazione, non ci salta fuori?
Renzo: eh no, no, ci salterà fuori se è pronto a fare pari, a lavorare
per niente, se dopo magari ha la pensione. I prodotti bisogna cercare di venderseli
da soli, ma vendersi da soli a volte è un problema perché ci vogliono
tante cose in regola. I prodotti che fai devi cercare di venderteli da solo ma
bisogna essere un po’ preparati con tante cose, tipo per vendere la bestia
ci vuole la macelleria, ci vuole il mattatoio. Molte cose che ti vengono a costare,
meglio che ci vai con le patate quelle almeno nessuno ti dice metti il sacchetto
lì che lo devo controllare, quello lo puoi vendere tranquillamente.
Lei coltiva anche patate?
Renzo: sì, parecchie, ne facciamo circa 150 quintali di patate e le vendiamo
sempre ai clienti che abbiamo per la carne.
Che qualità di patate si coltivano qui?
Renzo: abbiamo la chenebec, la majestic e quelle rosse, teniamo
quelle tre qualità lì perché vanno bene, prima quelle rosse
non andavano adesso invece vanno bene.
Questa è una zona dove si è sempre coltivato
patate?
Renzo: sì, Piandelagotti era molto rinomata trent’anni fa o quaranta
per le patate perché venivano molto buone; poi hanno lasciato perdere
un po’ tutti, nel senso che la gente è andata via. Noi abbiamo cominciato
perché all’inizio seminavamo solo per noi, poi c’era sempre
qualcuno “dammi un po’ di patate”, allora abbiamo preso i marchingegni
non sofisticati come quelli di pianura, però andiamo abbastanza bene.
A peso diciamo che voi vendete quasi il doppio di patate che
di carne?
Renzo: ah beh non ho mica tanto da dire, ci andrà circa 40 bestie delle
nostre… hai quasi ragione, non ci ho mai pensato.
Qua nella zona c’è anche tradizione di cucina
di mangiare le patate, ci sono alcuni piatti dove si usano le patate?
Renzo: per fare tipo le torte di patate… poi quando sono buone vanno bene
anche se non c’è la tradizione, queste qua quando sono cotte le
puoi mangiare anche così, sembrano già condite, come si dice è più facile
cucinare la roba buona.
Che rotazione ci vuole per le patate, si possono mettere anche
l’anno dopo?
Renzo: sì, una parte anche l’anno dopo e una metà comperiamo
il seme.
Ma il terreno?
Renzo: ci serve anche perché cambiamo posto alle patate, coltiviamo questo
pezzo, l’anno dopo ci mettiamo prato stabile perché nel terreno
dove vengono le patate l’erba medica non ci viene perché è terra
come questa, non argillosa ma piuttosto sabbiosa. Seminando una ventina di quintali
di patate ci vuole anche un bello spazio, poi seminate a macchina i solchi sono
grandi e si capisce che ci vuole degli spazi buoni. Questa terra qua l’è adatta per
le patate poi a 1200 con più ti alzi più vengono buone le patate.
Oltre le patate Renzo cosa si coltivava in passato, cosa viene
bene qui da voi?
Renzo: niente… aspetta un po’, una volta seminavano anche il grano
però rendeva poco.
Segale?
Renzo: segale sì, lo seminavano quelli anche un pochino più alti
di noi, giù di qua eravamo considerati bassi noi qua.
Quindi dovevate comperare un po’ tutto?
Renzo: sì, si seminava per sopravvivere, si è smesso già da
tanti anni di seminare il grano. Questi posti qua sarebbero da utilizzare a pascolo,
la gente magari un po’ preparata, chi ha dei terreni… ma adesso
si sono preparati, mi dicono “manda le vacche da me” fino a qualche
anno fa nessuno, perché hanno visto che dove passano le vacche tengono
pulito. È per quello che c’è poca gente qua in cima, se dava
da vivere abbastanza bene c’era anche la gente, visto che non c’è quasi
nessuno… a parte l’estate che viene qualcuno di fuori. Noi vendiamo
circo l’80% poi fuori, perché vendere in paese… una vacca
sa quanto ti dura? Ti dura tre mesi, siamo conosciuti tanto fuori sia dai modenesi
che dai toscani. Eh, se dovessimo vendere il vitellone qua in paese… un
po’ sono tutti anziani e il dottore gli ha proibito di mangiare la carne,
come proibiscono tutti, dice che la carne fa male… siccome io ho 65 anni
e la carne la mangiamo due volte al giorno, io sono ancora qua, non so come mai,
si vede che male male non fa, e poi mi sembra di essere ancora sveglio, nel senso
che non penso che faccia male come dice la televisione, che la carne rossa bisogna
mangiarla ogni quindici giorni.
Lei la passione per questo lavoro l’ha presa da qualcuno
visto che è riuscito anche a trasmetterla a suo figlio?
Renzo: mio padre aveva le bestie, poi commerciava un po’ nelle bestie ma
si vedeva che la cosa già dal ’70 avrebbe preso un’altra piega:
o cercavi di tenerne parecchie, se no quelle 7-8 bestie non andavano più bene.
Allora piano piano ci siamo sempre un po’ più ingranditi nel senso
di tenere sempre un po’ più bestie, poi abbiamo fatto la stalla
più grande. Questo è un lavoro che non è pesante, però devi
esserci.
Ci ha detto che lei consuma tanta carne, ma anche una volta
si mangiava tanta carne di bovino qui?
Renzo: chi aveva la possibilità la mangiava, gli altri un po’ meno.
Le carni, come tutto, vogliono naturali allora non farà mai male, se sono
trattate sicuramente non lo so ma faranno anche male, come le bestie se le alimenti
con delle cose naturali ti campano tanto. Io ho delle vacche che hanno 15 anni
e sono svelte come quelle che ne hanno 3-4 perché sono alimentate con
cose naturali, poi vanno fuori… come una persona, se alimentata con cose
naturali penso che la carne non faccia danni. Le vacche che hanno 15 anni chi
ce le ha più adesso, se vai giù di lì massimo arrivano a
5 anni e poi non sai se campano ancora.
Sono ancora produttive?
Renzo: eh sì, altrimenti non le terrei mica, tutti gli anni fanno il loro
vitellino. A venti non so se ci arriveranno, ma a 15 sono ancora delle ragazzine.
A vederle così penso che ci durano ancora un po’.
La carne se è alimentata normale non fa male… non sono poi
mica dottore io, fino adesso l’ho mangiata e sono qua, due volte al giorno,
mica sempre ma generalmente, noi ci tocca perché o è avanzata una
fettina o è avanzato un po’ di macinato… non si butta mica
niente, a buttare non va mica bene…
Riprese nella stalla e nel mattatoio