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26/07/2006

Agricoltura


Documento senza titolo

Tramuschio, Frazione di Mirandola
Fausto Frigeri e Alvaro Franchini Agricoltori  
La coltivazione della barbabietola Angurie e meloni  

PARTE 1

Fedro o Fausto?
Fausto: soltanto Fausto, Fedro è un’aggiunta che mi ha dato mia madre quando è morto suo padre.
 In municipio soltanto Fausto, a scuola e a militare soltanto Fausto. Io ho soltanto quel nome, l’altro è una aggiunta di famiglia, mi sono stancato di averlo perché mia moglie mi chiama sempre “Fedro, Fedro”, allora lo voglio cambiare. D’ora in avanti voglio che tutti mi chiamino Fausto, quando mi chiama mi fa sempre lavorare, se mi chiamano è perché ho sempre qualcosa da fare.
 Ci vuole raccontare quali erano le coltivazioni tipiche della Bassa, di questa zona?
Fausto: racconto quello che facevamo noi, si coltivava barbabietole, prato per le mucche, erba medica, frumento e grano.
 Si ricorda le qualità di grano che si seminavano?
Fausto: c’era il marzotto, il mec, varietà già sorpassate.
 Perché sono varietà sorpassate?
Fausto: il mec e il marzotto non li coltivano più perché non sono più produttive, ci sono grani più selezionati, più produttivi specialmente i francesi. Questa è l’era dei francesi, i nostri invece sono più scarsi.
Alvaro: c’era anche il mentana.
Fausto: il mentana si parla del 1912 fino al ’20, io non c’ero. Poi c’era il littorio che è venuto fuori nel periodo del fascismo, è venuto fuori quando Mussolini ha bonificato l’ Agro Pontino, ha messo il nome a quel grano lì, era un grano che veniva molto alto con una risca. Allora era abbastanza produttivo ma era sempre allentato, era molto pericoloso, si allentava spesso soltanto che tirasse un po’ di vento, era alto e non aveva consistenza nella paglia. Poi con gli altri frumenti siamo passati a una produzione superiore, col mec, col marzotto prima nel ’49, ’50; adesso ci sono dei grani francesi che sono molto buoni.
 E il mais?
Fausto: il mais ne mettevamo molto poco per noi, per la farina delle mucche.
 L’orzo?
Fausto: sì, ma sono proprio coltivazioni che sono venute dopo il ’50, prima non si facevano, si faceva qualche cosa per le mucche.
Alvaro: c’era il quarantino.
Fausto: lo chiamavano il quarantino o il cinquantino a seconda delle giornate di raccolta, dalla semina alla raccolta sono quaranta giorni allora è il quarantino, se ne sono cinquanta è un cinquantino. Era un frumentino un po’ più grosso del frumento, era un grano piccolino, molto buono, molto rosso.
 Questa coltivazione quando si faceva?
Alvaro: dopo la guerra, subito.
Fausto: io in campagna non ne ho mai messo da commercializzare, se si metteva qualcosa si metteva per le mucche. L’unica cosa che abbiamo messo all’infuori di quei tre raccolti lì negli anni ’60 abbiamo messo le angurie quando hanno cominciato ad andare all’estero.
 Com’era la rotazione in campagna?
Fausto: c’era il grano, dopo il grano si faceva tre anni di medica.
Alvaro: però dopo il grano facevano i malget da dare alle bestie.
Fausto: in certe terre qui da noi no, perché bisognava innaffiarlo e noi non avevamo l’impianto di irrigazione, negli anni come quest’anno si buttava via il seme per niente. Oppure dopo il grano si metteva la barbabietola perché il ciclo del grano lasciava delle sostanze nel terreno che era molto fertile per quei prodotti.
 Quanti anni avete coltivato la barbabietola da zucchero?
Fausto: una vita, i miei da quando hanno cominciato a fare agli agricoltori, sempre.
 Quindi?
Fausto: cento anni fa, è la zona della barbabietola qua.
 Ci racconta il rapporto tra l’agricoltore e lo zuccherificio?
Fausto: adesso non ci danno più la possibilità di metterle, ma prima c’era un rapporto un po’ fasullo perché le case sementine facevano come Moggi nel calcio, cercavano di accaparrarsi le barbabietole e ci davano quello che rimaneva, quello che non si mettevano in tasca loro, gli spiccioli quasi.
 Facevate dei contratti con lo zuccherificio?
Fausto: sì, si faceva un contratto aziendale, avevamo le nostre associazioni, si faceva il contratto con lo zuccherificio. Ci davano il seme, il pagamento avveniva alla raccolta delle barbabietole. Allora si pagavano a quintali, adesso ultimamente a gradazione, c’erano le polpe secche e le polpe verdi. Finché avevamo le mucche prendevamo quelle verdi perché era un buon mangime per le mucche e per l’ingrasso dei tori, quando non avevamo più le mucche il verde lo vendevamo ai vari commercianti oppure lo prendeva lo zuccherificio e ce lo pagava, però era una scorta che avevamo sul contratto di affitto delle barbabietole, tra l’agricoltore e lo zuccherificio nel contratto che facevamo c’era specificato nel raccolto che facevamo le polpe secche o le polpe verdi a seconda di quelle che avevamo bisogno era nostro.
 Cosa sono queste polpe verdi e le polpe secche?
Fausto: le barbabietole vengono tritate finemente come le tagliatelle, vengono schiacciate e viene fuori lo zucchero, quello che rimane quelle sono le polpe, ci rimane sempre qualcosa dentro di zuccherino, allora era abbastanza buono per le mucche.
 E quindi ritornava indietro?
Fausto: sì, quel tanto che avevano stabilito sul contratto.
 I semi?
Fausto: ce li dava lo zuccherificio.
 Erano tutti semi uguali?
Fausto: no, c’erano dieci o quindici varietà.
 Da cosa dipendeva questa varietà?
Fausto: dalla raccolta più precoce o meno precoce, dalla qualità del terreno.
 Per esempio?
Fausto: per esempio in un terreno argilloso come questo c’erano varietà rizzor, la maribò più adatte a questo terreno, mentre invece c’era la san marzano, delle varietà di barbabietole che nel nostro terreno non andavano mica bene. Noi sapevamo i nostri terreni come erano e prendevamo le qualità che ci interessavano. Lo zuccherificio ne aveva di diverse varietà, quando facevamo il contratto gli anticipavamo la qualità che volevamo, poi si andava a prendere quando era ora di seminare.
 Quindi diceva che gli elementi da tenere in considerazione erano sia il terreno che il momento della raccolta?
Fausto: quando uno voleva raccogliere, se uno andava a settembre a raccogliere metteva una qualità di seme più longeva a maturazione più tardiva, mentre invece noi, io personalmente mi piaceva raccogliere presto, quindi mettevo un seme precoce.
 La barbabietola era sempre uguale, con un seme precoce o con un seme tardivo?
Fausto: è la maturazione.
 Certe varietà in agosto non sono mature, allora non hanno tanto zuccherino. Adesso la media zuccherina è di 16 gradi a quintale, se la barbabietola non è matura fa i 14 e mezzo, 13 anche i 10 e si prende poco perché si è pagati a gradazione, allora bisogna levare le barbabietole al momento giusto della maturazione.
 In che periodo quindi avveniva la raccolta della barbabietola?
Fausto: da fine luglio-prima settimana di agosto, fino anche a novembre degli anni, secondo la quantità di barbabietole che si metteva.
 Lo zuccherificio quanto tempo lavorava?
Fausto: fino a che c’erano barbabietole.
 Quanti mesi all’anno?
Fausto: facevano agosto, settembre, ottobre, cento giorni senz’altro, facevano anche di più.
 Alvaro: mettevano anche il ramerino per fare le ramazze.
 Cos’è?
Alvaro: è una pianta che veniva nella valle, nei fossi e si chiamava ramerino e facevano le scope.
 Fausto: era una scopa che facevano per non comprare la ramazza da pulire sotto le bestie… era una pianta molto resistente.