24/07/2006
Agricoltura
Concordia sul Secchia
Felice Guerzoni e il figlio Lorenzo Agricoltori
Agricoltura biodinamica e insegnamenti steineriani
PARTE 2
Quali altri prodotti contiene?
Felice: contiene il 500 mentre il 501 va tenuto sempre al sole, era infatti sopra
la finestra, perché assorbe energia. Vorrei far intervenire mio figlio
che è il direttore dell’azienda per spiegare gli altri prodotti.
Lorenzo: dopo il 500 e il 501, ci sono una serie di preparati che servono per
la preparazione di un cumulo che è una ulteriore concimazione: un cumulo
biodinamico sempre formato da sterco di vacca, in questo caso non in piccole
quantità come abbiamo visto prima ma in quantità un po’ più importanti
quindi si parla di quintali. Si fa un mucchio di letame, si suddivide in varie
sezioni e in ogni sezione viene messo un diverso preparato. Il primo è il
502, viene ottenuto da erba di achillea essiccata e preparata all’interno
di una vescica di cervo maschio e rimane al sole per quasi tutta l’estate,
poi è pronta. Il 503 è un estratto di camomilla: anche in questo
caso si prendono fiori di camomilla fatti essiccare e inseriti all’interno
di un intestino di vacca, che deve rimanere sotterrato in autunno.
Il 504 è un estratto di ortica: anche qui si fa una raccolta di
piante di ortiche alla mattina presto, vengono tutte triturate, vanno messe all’interno
di una scatola di legno la quale sempre nel periodo d’estate deve stare
immersa nella torba a 5 cm di profondità. Queste per citarne alcune.
Quali sono le piante officinali contenute nei vari preparati?
Lorenzo: alcune le ho già citate, sono l’achillea, la camomilla,
l’ortica, il tarassaco, la quercia e la valeriana. Servono per la preparazione
del cumulo e quindi per aiutare il proliferare di batteri, lombrichi, funghi
all’interno del cumulo perché poi possa essere più facilmente
assimilato al terreno.
Come si conservano i prodotti che usate?
Felice: la cassetta deve essere solo di legno, questa è torba normale
e va ogni tanto innaffiata in modo che rimanga umida e conservata in un posto
fresco. Il vasetto del 500 deve essere coperto, è il prodotto più pregiato
e anche più protetto, facciamo anche questa operazione, mettiamo anche
un asse di legno sopra. Poi abbiamo tutti gli altri prodotti, il 502-504-507-506… mentre
il 501 lo mettiamo al sole.
La cassetta va coperta e portata al fresco. Se gli agricoltori conoscessero
l’importanza del corno di vacca non glieli taglierebbero più, questo
va al sole ed è un modo per fare questi preparati.
Ci parla della sua produzione di uva?
Felice: la mia produzione di uva la chiamano antiquata però a me sta bene
così. Vi posso far vedere che ho fatto esperimenti anche con l’olmo:
stanno dando soddisfazione perché a un certo punto mi fanno la melata.
Se guarda questa foglia della vite si vede che è nera, dal taglio della
foglia si sa la gradazione che fa l’uva e quindi si riesce a indovinare
quanti gradi farà l’uva di questa pianta.
Come si legge questa foglia?
Felice: ce ne sono di queste e di queste.
La differenza tra le due qual’ è?
Felice: mancano questi due tagli netti su questa foglia che invece ha l’altra
o sono appena accennati.
E qual’ è quindi la pianta che avrà più gradi?
Felice: questa: più è tagliata più fa gradi. Un’ altra
cosa che voglio sottolineare è che questa foglia non ha peli e questa
ne ha, si tratta di una varietà che mi sono trovato qua, forse un po’ modificata
e non credo che esista da nessuna parte.
L’olmo e la vite?
Felice: sono sempre andati d’accordo, la storia è sempre quella
della melata; poi se li guarda vede che vivono tutti e due bene insieme. Sono
cose che in agricoltura si sono sempre sapute, poi da dove viene non lo so.
Che qualità di uva avete?
Felice: qui abbiamo Fortana, Salamino; quest’uva rosa che diventa matura
un po’ prima, e un po’ di uva bianca di diversi tipi.
Ci spiega meglio da dove arrivano queste varietà d’uva?
Felice: il Salamino è un D.O.C. emiliano, quella là rosa me la
sono trovata, la Fortana è sempre esistita nella nostra zona, in particolare
nella bassa modenese.
Sono tutte colture vecchie?
Felice: sì. Il Salamino no perché ce l’hanno imposto e avrei
preferito non metterlo.
Vengono fatti dei trattamenti alle piante?
Felice: zolfo e rame vanno sempre usati.
Cosa vuol dire secondo lei fare biodinamica oggi?
Felice: vuol dire volersi bene perché i veleni non li maneggiamo, concimi
chimici non ne abbiamo.
Purtroppo ho visto tanta gente morire in campagna, quindi è stata
la prima scelta che ho fatto negli anni ’70.
Lei ha trasmesso questa sua conoscenza, questa sua esperienza
a suo figlio?
Felice: sì, ne ho due di figli e anche l’altro partecipa. Pure alle
fidanzate sta bene.
L’insegnamento di suo padre quanto ha inciso sulle sue
scelte?
Felice: eh mi ha un po’ illuminato su questo, sono dovuto comunque andare
a scuola per illuminarmi di più, lui i veleni non li ha mai voluti e nemmeno
sentire nominare.
Ci parla del suo vino?
Felice: il mio vino me lo faccio e me lo bevo. Io fin dall’inizio, dall’uva
quando lo vado a pigiare e nelle varie fasi di trasformazione, lo tratto come
se fosse un bambino, perché lui nasce, poppa prende un dna, come un bambino,
nella fermentazione si trasforma e se resta nella cantina può anche avere
7-8 gradi e non va a male.
Che vino è?
Felice: per me tutta l’uva fa buon vino, basta che non abbia troppi gradi
perché ci si ubriaca.
Producete bianco, rosso…
Felice: sì.
Che bianco è?
Felice: trebbiano, poi ho del nero e quello lo faccio un po’ con tutte
le varietà: uva d’oro, salamino, la rosa, tutto insieme, perché più ha
energie diverse più fa un unico corpo. Invece se mettiamo una sola qualità non
fa un unico corpo ed è molto spesso alla mercé di sostanze chimiche
e basta.
Felice fa vedere come si fa a dinamizzare i prodotti.
Anche quando ha iniziato si faceva nello stesso modo?
Felice: il lavoro è sempre quello, solo che prima si faceva con una scopa;
ogni trenta secondi cambia il giro quindi sono 60 giri da una parte e 60 giri
dall’altra.
Poi questo liquido, una volta pronto?
Felice: viene spruzzato.
Come?
Felice: ho una botte fatta apposta, con due getti. Ha una pompa minima perché non
deve essere sprecato il prodotto, con una botte piena faccio due-tre ettari,
quindi spruzza relativamente poco con queste pompine.
I trattamenti quando si fanno?
Felice: il 500 in primavera, serve a mettere a posto la flora i batteri; il 501
dopo la fioritura perché dà gradazione all’uva. La mia uva
quando sono partito faceva dagli 8 ai 12 gradi, adesso ne fa dai 18 in su.
Quanto tempo c’è voluto?
Felice: mah, 4 o 5 anni.
Poi ci sono gli altri prodotti che vanno dati…
Felice: sì, gli altri prodotti che servono per il cumulo; è una
cosa abbastanza semplice, non è che ci vogliono tanti studi. Più che
altro l’operatore deve immedesimarsi, deve capire quel che fa perché ci
sono molti che hanno anche studiato più di me e alla fine hanno dovuto
smettere …bisogna tener duro e poi i risultati arrivano. I nostri prodotti
sono molto diversi dagli altri, solo un pubblico di buongustai può poterli
amare. Non è vero che i nostri prodotti costano di più, costano
di più perché siccome siamo piccoli costa molto la distribuzione;
se riuscissimo ad avere una distribuzione grossa costerebbero uguale. Noi per
esempio risparmiamo sui concimi, sui diserbanti, tutte queste cose chimiche.
Noi facciamo il prezzo quasi uguale agli altri perché sappiamo che risparmiamo
sin dall’inizio. Come tutte le cose, quando si parte ci sono sempre dei
problemi, poi dopo si sistemano.