02/10/2006
Agricoltura
Montale Rangone, Frazione di Castelnuovo Rangone
Zeno Vezzalini e il figlio Luigi
Agricoltori
Agricoltura: colture, cultivar, allevamento
La letamaia, la potatura
PARTE 3
Si ricorda fino a quando sono stati usati questi concimi naturali?
Zeno: Nuèter fin che a sèm stê cuntadèin li
abbiamo sempre usati, nel ’65, che è finita la mezzadria, si usava;
adesso non so se lo usano ancora, usava di quei concimi lì.
L’aratura con trattore è diventata più fonda?
Zeno: dopo c’erano quelli proprio che aravano, gli addetti che avevano
i trattori e venivano… noi abbiamo comperato il trattore.
Qual è stato il suo primo trattore?
Zeno: ho comprato un 25 Fiat al posto dei buoi, allora abbiamo smesso i buoi
e si adoperava quello lì ma le arature grosse venivano… c’erano
i Bompani. Un mattino mi sono alzato a stendere il letame e hanno cominciato
ad arare dove avevo incominciato a stendere il letame. Ci ho tenuto dietro a
stendere il letame mentre lui arava ..me lo copriva.
Il giorno in cui è arrivato il trattore in campagna se lo
ricorda ancora? È stato un evento…
Zeno: quel trattore l’avremo tolto dàp la guera dal ’50.
Luigi: secondo me, ho sentito dire ero molto piccolo, del ’55.
Zeno: nel ’55, poi dopo siamo andati avanti altri dieci anni, nel ’65
abbiamo abbandonato la terra. Ma andava bene, con la 25 si trainava tutto, la
falciatrice… poi abbiamo comperato anche una falciatrice piccola da tagliare
l’erba, aveva incominciato a prendere degli attrezzi un po’ da fare
meno fatica perché quelchidùn al cuminceva ad andare via
e quelli che restavano erano meno e la terra sempre quella. Quando ho abbandonato,
quell’anno lì avevamo 37-38 bestie tra piccole e grosse, 20 mucche
da latte più le altre piccole, vitelle, vitelloni, manze, eravamo solo
in tre, eravamo rimasti solo in tre sulla terra.
Qualche maiale ce l’aveva?
Zeno: avevamo le scrofe da fare i maialini piccoli, quando erano un certo peso
si vendevano, venivano a prenderli gente che andavano ai caseifici, che andavano
negli allevamenti del maiale.
Zeno, ci parla delle cure riservate alla vite?
Zeno: finita la vendemmia, abbiamo fatto fin da allora fino a 1000 quintali di
uva con le piante e la vite sulla piante, poi dopo in novembre-dicembre si incominciava
a potare la vite, a pulirla, si potava un anno qua e quell’altro anno si
potava là, quella si puliva solo e basta.
Luigi: questo è un particolare che non ricordavo più neanche io,
forse ha un suo peso, cioè noi tutti gli anni adesso si pota e si pota
la vite in un certo modo, invece questa tecnica era molto diversa: si potava
la vite un anno sì e un anno no e l’anno in cui non si potava si
faceva le cosiddette puliture cioè si toglievano i tralci più lunghi
o malandati che magari non fruttificavano, quindi anche l’approccio alla
potatura era decisamente diverso da quello attuale.
Per quale motivo si potava un anno si e un anno no, c’è un
motivo particolare?
Zeno: perché quando è potata, questo anno potiamo questa qua allora
perché vien scartata, viene tagliata, quella vite lì porta su tutti
rami nuovi, allora quell’altro anno, quella ci va solo dietro se c’è un
ramo rotto, se c’è qualcosa, ma solo a pulirli; quell’altra
parte, perché noi l’avevamo in due parti, quell’altra parte
si potava perfetta…un anno si potava da una parte, un anno si potava da
c’latra, e lo stesso si faceva da una parte all’altra a pulirla
solo. Poi c’è da potare gli alberi, tagliare le frasche, si tagliava
delle frasche grosse così eh, a gìven nuèter a taiàm
la bròca, a gh ìven zinquànta piantamèint.
Luigi: 50 filari di olmi maritati con la vite.
Zeno: allora 25 si faceva un anno e 25 si faceva quell’altro anno, li hanno
levati tutti, sono stato là.
Quando li hanno tolti?
Zeno: abbiamo cominciato noi a prenderli via.
In che anni?
Luigi: dopo il ’60 perché quei filari me li ricordo bene anch’io,
si è cominciato intorno al ’60-’61 perché sono stati
fatti dei frutteti, io mi ricordo un frutteto di prugne di goccia d’oro
e anche un altro con dei filari di mele. Questi sono stati i primi frutteti fatti,
noi li abbiamo visti piccoli e raccolti i primi frutti, dopo è passato
in mano ad altre persone.
Zeno: Nuèter a-i ham cavê prémma, nel ’65
fino che ero là, il resto li hanno levati quegli altri dopo che siamo
venuti via, i filari della goccia d’oro erano vicino al fos da l’aqua
che al filèr lè l’éra tótt éd goccia
d’oro e po’ i ham piantê tótt da la pèrt dedlà,
in cal trê ciap lè a andèr insò a gh ìvem fat
tótta fruta, lè a gh éra incòsa él brògni
ràssi, le santa rosa.. Si lavorava e si lavorava tutto a mano, abbiamo
levato tre filari io e mio fratello Ottavio con la vanga, il badile e il piccone. Beh,
me ho lavorato col badile, con la vanga,…non ho ancora smesso, dounca a
86 an la fèlza l’adopero ancora, quell’altro giorno
ho levato delle piante, ho dovuto adoperare il “contradè.