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20/07/2006

Malaguti Ezio, Leonardi Alma


Documento senza titolo

Recovato, Frazione di Castelfranco Emilia
Ezio Malaguti
e la moglie Alma Leonardi
Mugnaio e mondina  

PARTE 3

Alma, dove dormivano le mondine?
Alma: prendevamo come un paion noi, e poi quando arrivavamo là c’era la paglia di segale, riempivano il materasso, le brande erano sopra i magazzini dove mettevano poi il riso.
 Cosa vi davano come compenso?
Alma: dopo la guerra… anche durante la guerra davano un chilo al giorno di riso, calcolavano poi le ore perché quaranta giorni non potevi mica portare a casa quaranta chili di riso.
 Com’era il vostro lavoro?
Alma: prima andavamo a prendere e poi facevamo i mazzi, poi dopo andavamo a fare il trapianto, così il riso veniva più bello e costava anche di più, andavamo tutte indietro e poi facevamo il trapianto.
 Ezio: a marcia indietro.
 Come si lavorava la canapa?
Alma: la canapa era pesante… lei l’ha mai vista? L’è bela longa ah… a tagliarla, anche se avevamo diciassette, diciotto anni era pesante. Poi si faceva come una croce e poi dopo quando proprio era caldo che era alle due dopo pranzo, andavamo a sbattere perchè la foglia venisse via dalla cima, poi dopo si facevano le bancate; dopo si pareggiava il tutto perchè venivano le punte più lunghe e così arrivavano uguali, si facevano i mazzi uguali, della stessa misura.
 Quando si metteva la canapa?
Alma: la canapa la mettevano in aprile e poi incominciavano. Il ferragosto non l’abbiamo mai fatto, l’abbiamo sempre fatto là al macero a prendere sù la canapa.
 Poi dopo si metteva ad essiccare, giusto?
Alma: dopo si legava, si faceva le sue girandole una dietro all’altra, poi si raccoglieva e veniva la macchina il cilindro e venivano tutti, li chiamavamo i canver, facevano le fi- gne che d’inverno li usavano da bruciare in casa.
 Quindi come si puliva la canapa?
Alma: la canapa… in fondo al macero.
 Sì, ma si teneva solo il filo.
Alma: il filo eh… veniva passata con la macchina in rulli, la canapa era un filo ma era forte.
 Poi era pronta per essere filata?
Alma: no, dopo c’erano quelli che la pulivano perché veniva fuori la stoppa e se veniva fuori proprio la punta buona da filare, da fare la tela… ma diversamente c’era la stoppa che si facevano le cose in casa, l’asciuga piatti... non so.
 La canapa era bianca o doveva essere trattata, tipo con la cenere?
Alma: quando avevano filato ed era un po’ scura la matassa del filo, allora lì mettevano anche la cenere.
 Come facevano?
Alma: avevamo i mastelli di legno, si metteva una mano di filo, poi tutta la cenere, poi un’altra volta… poi si buttava l’acqua bollente.
 L’attrezzo per filare come si chiamava?
Alma: al filarin, filavano con il fuso le donne vecchie.
 Quindi con la canapa si faceva la tela?
Alma: è come me, la mia dote è tutta di tela e poi bella grazia…
Vi ricordate del dazio?
Alma: ma vacca… se lo ricordo! Non si portava via una damigiana di vino, una bottiglia di vino, c’era sempre il dazio… era una cosa governativa.
 Ezio: comunale.
 Quindi signor Ezio cosa succedeva?
Ezio: bisognava andare al Comune.
 Alma: a fare il permesso.
 Ezio: pagavi poi un tanto.
 E ti rilasciavano un documento?
Ezio: un documento, sì.
Alma: pagavano con una damigiana di vino, pagavano una somma di grano, mio padre faceva il meccanico e lo pagavano così, venivano ad aggiustare la bicicletta e non avevano mica soldi allora.
 Il dazio su cosa si pagava?
Alma: credo solo sul vino… però c’erano anche delle altre cose che io non mi ricordo, perché c’era da pagare il dazio.
 Ezio: anche per uccidere il maiale.
 Alma: si pagava il dazio anche per uccidere il maiale.
 Visita nel mulino Malaguti
Che macina è questa?
Ezio:questa qua è una gera, è una macina che serve a macinare il frumento, questo sasso viene dalla Sicilia. Questo è lì sotto, questo andava qua sopra, era il mortaio, pelavano il riso poi dopo veniva setacciato. Il frumentone veniva giù per questa macina; quando aveva fatto il passaggio passava nel setaccio, andava adagio adagio, veniva setacciato con il buratto sotto e veniva sempre più avanti.   Quello che non si macinava, quando arrivava a un certo punto il setaccio lasciava venir giù da questa parte e c’era già la farina pronta. La porta a destra qua c’è la turbina dove andava dentro l’acqua e faceva andare la trasmissione. La macina che girava era qua dentro, si metteva il grano qua, qua c’era l’uscita, sotto c’era la macina qua e adagio adagio macinava il grano 120 giri, saltava poi fuori la farina qua e si metteva sotto il sacco.