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18/07/2006

Agricoltura


Documento senza titolo

Montagnana, Frazione di Serramazzoni  
Maria Giovannini
Luciano Muzzarelli
e il figlio Giorgio
Ristoratori  Hotel Valverde
Ricette e alimentazione di una volta
Le forme di formaggio – Pane e lievito  

PARTE 1

Giorgio: siamo all’Hotel Valverde che ha costruito mio padre nel 1965. Abbiamo vissuto anche noi, essendo figli che hanno lavorato all’Hotel Valverde, i primi anni di attività. L’hotel ha visto tante esperienze di tutti i tipi, come la creazione della pizzeria nel 1970, tra le prime della nostra provincia, e l’evoluzione dei gusti dei clienti, però i miei genitori adesso parleranno di una esperienza vissuta prima della nostra nascita, prima dell’ultima guerra e anche dopo, in particolare mio padre faceva il casaro a Montagnana, è figlio della Noce, perché è nato lì alla Noce, mia madre invece è di Pazzano, ha avuto le sue esperienze di cucina nettamente diverse che adesso vi spiegherà.
 Si ricorda qualche piatto tipico che cucinava o che cucina ancora della vostra tradizione?
Maria: i tortelloni con le erbe di campagna, con al rames, quelle lì vengono in campagna. Sono lunghe, sono verdi, sono le prime erbe che vengono su, poi si puliscono, si tira via la catena di mezzo, si tiene solo le due parti e si fanno bollire, poi si tagliano bene bene, si mettono in un tegamino con un po’ di acqua, di latte, si mescola e si fa bollire. Poi ci si mette il pane grattugiato e quando è tiepido si aggiunge il formaggio; allora la grossa parte di formaggio era quello di pecorino perché tutti avevano le pecore, si aggiungeva la noce moscata, si faceva un soffritto. Chi stava meglio lo faceva con un po’ di salsiccia e se avevano una gallina ci mettevano le interiora dentro altrimenti facevano con la cipolla, la carota, i pomodori.
 Il soffritto veniva fatto con l’olio, col burro?
Maria: col lardo, allora si pestava il lardo, lo tritavano fine fine e lo facevano soffriggere con la cipolla perché la maggior parte dei soffritti allora erano con la cipolla solo, la facevano rosolare bene bene e dava un buon sapore perché al tegamino subiva quel colore rosa che dava un sapore ben diverso di quando la cipolla è bianca.
 Poi si tirava la sfoglia?
Maria: si faceva a mano la pastella, si tirava con la cannella, poi si facevano tutte le striscioline e si facevano i tortelloni piegati come adesso.
 Quando si mangiavano?
Maria: allora i tortelloni erano un piatto che si mangiava spesso, perché li facevano in casa, avevano le uova, avevano la verdura perché di verdura ci mettevano anche i radicchi, quello che si presentava di verde, che si mangiava in insalata o cotto. Quello lì andava bene per fare i tortelloni, non facevano differenza perché non andavano a fare la spesa tutte le mattine.
 Nell’orto, quindi, cosa c’era?
Maria: nell’orto avevano le bietole a costa larga, i pomodori per fare il pomodoro, quando maturavano due o tre pomodori si bollivano e poi con un colino piccolo si faceva la conserva al momento che facevano il soffritto.
 Che varietà di pomodori c’erano?
Maria: c’erano quelli lunghi, i san marzano e con il pomodoro non facevano l’insalata come adesso, lo usavano solo per la conserva per l’inverno, e quella che mancava la comperavano, le scatole Sole che era molto buona, poi avevano i cipollotti, le insalate radicchi, i fagioli di tanti tipi.
 Quali tipi?
Maria: uno lo chiamavano al dent ad vecia, i borlote, quei gialli, e poi tenevano tutte le sementi perché d’inverno facevano molto minestrone che non si faceva con tutte le verdure ma con le patate o con i fagioli, oppure facevano patate e fagioli e quella magari la mangiavano senza pasta e se c’era una crosta di parmigiano la mettevano. Anche se c’era un pezzo di cotica del lardo, perché allora il lardo era a pezzi, non si andava a comperare già pestato, macinato: si pestava in casa con la pistadora, col coltello adatto per pestare il lardo con la cipolla.
 Voi avevate il maiale?
Maria: sì, tutti avevano il maiale.
 Avevate pure altre bestie?
Maria: c’era la stalla con le mucche, c’erano poi i conigli, le galline, le pecore, le capre, avevano delle altre bestiolette che usavano allora.
 Quali?
Maria: c’era la faraona, i colombi, le tortorine che tenevano nelle gabbie, i merli e li mangiavano anche le passere, le pelavano e venivano dei brodi meravigliosi. Quando lui faceva il casaro andavano tutti nella camera della farina dei maiali, allora lui ci andava, le prendeva poi si pelavano e si facevano dei brodi che erano la fine del mondo, ce ne volevano tante… poi si mangiavano solo le gambe e spalla perché il pezzettino di carne era solo lì.
 Come si preparavano?
Maria: lessati col brodo.
 Quando si facevano?
Luciano: d’inverno quando venivano dentro alla camera della farina dei maiali, aprivi la porta e si riempiva, ne prendevi 150 in una volta.
Maria: c’erano anche i colombi poi ci siamo stancati a forza di mangiarli.
 Oltre ai tortelloni col rames quali altri piatti si preparavano in questa zona?
Maria: la maggior parte allora, quelli che poi avevano la terra - perché se c’era un camarante non aveva terreni, mangiava come poteva - ma quelli che avevano i terreni una volta alla settimana facevano i tortelloni, le tagliatelle, i gnocchetti.
 Le tagliatelle condite come, col ragù?
Maria: quello che c’era, ragù era poi la cipolla, era poi con un pezzettino di salsiccia perché adesso la salsiccia la mangiano tutti fresca, ma allora la tenevano, si seccava e la tagliavano anche a salame perché dopo durava. Allora ne mettevano un pezzettino così con poco condimento, anche la pastella adesso viene stemperata con le uova, invece allora in una famiglia di dieci se non potevano oppure volevano comperare il sale o il tabacco per gli uomini ne prendevano un pacchetto ogni 15-20 giorni, usavano le uova, perché al caseificio non si andava a prendere il burro o il latte perché quello lì era quello che dovevano mangiare d’inverno, anche d’estate quando segavano a mano col ferro e avevano bisogno di mangiare un po’ di più perché la debolezza poi veniva eh…
E quindi cosa si mangiava?
Luciano: le crescentine e molta polenta.
 Maria: allora mettevano poche uova, quattro su dieci persone, non erano mica tante però le tagliatelle le facevano lo stesso; facevano i maltagliati coi fagioli, facevano i gnocchetti.
 I gnocchetti di patate?
Maria: sì, come si fanno adesso, conditi con la cipolla oppure un pezzettino di salsiccia.
 Cipolla e pomodoro?
Maria: eh il pomodoro sempre, perché il pomodoro a vederlo se è esagerato no, ma se è rosino appena appena la minestra si presenta meglio.
 Come secondi piatti?
Maria: se c’era una sagra facevano delle belle torte, la torte tagliatelle, al cioccolato, facevano una pastella poi tagliavano le tagliatelle piccole piccole, le arrostivano un po’, poi le mettevano sopra la torta e ci mettevano anche le noci tritate e brustolite appena appena su una stufa e poi la mettevano al forno. C’era anche la zuppa inglese, molto buona, che fanno anche adesso però diversa.
 Cosa aveva di diverso quella di allora?
Maria: allora aveva di diverso che facevano le due creme separate, la crema di uova gialla e poi la crema di cioccolato, però a parte; invece adesso fanno la crema tutta gialla e poi mettono in metà il cioccolato.Poi allora la facevano non bollita sul tegame ma a bagno maria, usavano i savoiardi imbevuti di sassolino e alchermes e poi la mettevano nell’acqua se non la mangiavano subito perché era caldo. La calavano nel pozzo con un secchio di acqua e mettevano nel contenitore lo stampo che non ci andasse dentro l’acqua, per rimanere al fresco.
 Così si riusciva a conservare per qualche giorno…
Maria: eh sì, perché allora non c’era mica il frigo… anche la gallina, il coniglio, li mettevano giù e avevano anche i granfi per tenerli stretti, attaccavano nei ramponi queste cose; anche per esempio un cocomero lo mettevano dentro a un cesto, lo mollavano giù senza che entrasse nell’acqua.
Luciano: avete dimenticato le cose più importanti di questa zona. Qui ci sono i marroni e i castagni, le torte al novanta per cento usavano la farina di castagno, facevano le castagne secche poi le macinavano e con la farina facevano tante cose.
Maria: facevano i frittellini, la polenta. Una cosa molto strana che adesso non fanno più sono le castagne bollite, ma bollite un giorno, che invece di rimanere bianche diventano marrone, poi dopo le mangiavano fredde con la panna o il latte, che sono uno spettacolo…
Come era il procedimento?
Maria: le castagne venivano sbucciate, padellate come le mondine, per tirarci via la pelle fuori e quella dentro si doveva bruciarle, poi si mettevano nell’acqua…