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04/08/2006

Vignaiolo


Documento senza titolo

Lago – Località Pian di Greppia, Frazione di Montefiorino
Dino Bonaccorsi e Giulio Gaetti
Vignaioli
Il vino da monte  

PARTE 2

Ma com’è quest’idea di mettere tutte queste viti diverse?
Dino: perché il nuovo vitigno non viene bene qua.
 C’era una tradizione di fare il vino con tutte le uve possibili?
Dino e
Giulio: sì.
 Da sempre….
ma è una tradizione più di questa parte verso Reggio?
Dino: no, un po’ da per tutto.
 A che altitudine siamo qua?
Giulio: 500.
 Dino: come altezza andiamo bene.
Giulio: questo è Ciliegiolo.
 Questo adesso in Toscana lo stanno recuperando molto.
Giulio: però ha pochi gradi.
 Fa 13 gradi, 13 gradi e mezzo
Giulio: questa è l’Ancellotta.
 Dino: quella li è Dolcetto.
 L’avete piantato adesso questo Dolcetto? Dino: quella lì sì, perché seccano tutti gli anni e io le ripianto... con un mini scavatore faccio la buca.
 Quell’altra vecchia che cos’è?
Dino: è un Lambrusco ma non so cos’è.
 Avrà cinquant’anni questa pianta.
Dino: sì, eh…questo è Malvasia di Candia, bianca.
 Anche questa è vecchia.
Dino: sì, è vecchia però l’ho innestata io quella lì.
 Il piede è vecchio?
Dino: questo è al Moscato Canelli , questo è Canelli che i nostri vecchi chiamano Moscatello.
 Dino: è Trebbiano questo.
 C’era anche della frutta qua?
Dino: eh…c’erano delle piante antiche che sto recuperando io, pere e mele che non ci sono più in giro.
Giulio: questo l’è Saslà.
 Saslà che cosa vuol dire?
Dino: è un’uva svizzera.
 Quella lì invece?
Dino: quella lì la chiamavano Spagnola, a Palagano la chiamano Lughenga.
 Si diceva che si faceva il vino da monte, il vino da monte è il vino fatto con tutte le uve, giusto?
Dino: sì.
 questo è il trebbiano di Spagna.
 Con questo fanno molto aceto balsamico in pianura.
Dino: sì.….
 Qui non irrigate mai?
Dino: eh no…e qui sono i classici muretti che una volta ce n’erano tanti sù di qua.
 Terrazzamenti?
Giulio: quei muri lì emanavano un calore che facevano maturare l’uva.
 Vedo che qui tenete i grappoli bassi.. siete bravi..
avete delle produzioni basse, pochi grappoli per pianta?
Dino: siamo già alti di quota.
 Le piante poi sono un metro l’uno dall’altra.
Dino: ah più o meno, neanche.
 Questi piedi vanno giù come radici o vanno in orizzontale?
Dino: vanno in orizzontale, sotto qui c’è tutto scoglio, più di 40 cm non si va.
 Che tipo di roccia c’è?
Giulio: sasso.  arenaria.
 La vite a questo punto dovrebbe assorbire dei minerali.
Dino: per quello che dicono viene il vino meglio dove è tanti sassi.
 Quindi le radici non potendo andare giù avete dovuto scegliere un piede che si allarga in orizzontale.
Giulio: prima facevano delle pozze profonde, poi le riempivano anche di sassi, la radice va più in profondità.
 Aeravano un po’ il terreno?
Giulio: no, no, facevano proprio le fosse profonde perché dopo la vite la piantano giù 40-50 cm, ci mettevano dentro degli stecchi.
 La radice più va giù più si alimenta da sola, comunque questo è un terreno solido è piovuto non si è mica perso niente.
Dino: è argilla.
 È argilla ma è viva, perché altrimenti qui sarebbe tutto dilavato, il terreno con questa pendenza e con le piogge che ci sono state in questi giorni avrebbe dovuto andar giù, invece qua non si muove niente: questa è una terra viva.
Giulio: ha mangiato solo il fiume perché quello lì è il Dragone, quello lì mangiava eh…
Qui ci date del concime?
Dino: no no.
 Nulla, è tutto naturale…un po’ di verde rame ho visto.
Dino: sì, è un preparato che c’è del verde rame perché una volta il verde rame l’era gros acsè, facevano sciogliere l’acqua un giorno prima e poi calce, adesso non si usa più se no sai quanto ci vuole…
Giulio: noi dopo avevamo imparato una moda, sa cosa facevamo? Mischiavamo la calce con lo zolfo, facevamo un impasto perché se no lo zolfo non si cosava da solo, quando non c’erano ancora questi prodotti.
 Perché avete smesso?
Giulio: ma era un lavoro con le mani a impastare, poi la canna da dare via l’acqua, si riempiva, non veniva più fuori… comunque veniva una foglia nera come il carbone, l’uva era bellissima, era più bella che con queste medicine, era una cosa favolosa.
 La tosca dov’è?
Dino: avanti qua …questa comincia a essere una qualità di Tosca.
 Prima ce n’era molta di più di uva tosca.
Dino: eh... quasi tutta…faceva poi un vino al dente eh.
 Sa che adesso il vino lo fanno alla Podesteria di Gombola, fanno il vino di Tosca in purezza?
Dino: in purezza la fanno?
Giulio: a che altezza sono là?
300 metri, più o meno.
Giulio: allora te lo dico io che ci viene.
 Dino: ne ho un’altra nascosta sù di qua, ecco questa è Tosca, questa è Malvasia Aromatica, quell’altra malvasia di Candia.
 E poi che ci fate con tutte queste uve?
Dino: facciamo il vino che adesso le facciamo sentire.
 Fate delle selezioni o ne fate uno solo di vino?
Dino: uno.
 Tutto quel che c’è, tutto insieme?
Dino: cerco di dividere tanti di una qualità, tanti di un’altra in parti uguali.
 Qui la cantina dove la avete?
Dino: lassù, ce ne abbiamo poi due o tre.