04/08/2006
Raccolta spontanea
Palagano
Pietro Ferrarini
Contadino
Il castagno – Il metato Cucina di castagna – Vita in campagna
La battitura della falce
PARTE 1
Voi seminavate frumento?
Pietro: sì, tutto, anche un po’ di frumentone.
In quanti eravate?
Pietro: due fratelli, una sorella e i genitori, oramai io sono l’ultimo. È nostra
proprietà anche quella, saranno due biolche, qui c’è bosco,
li è campo e di sotto castagneto.
Le castagne si tenevano per uso vostro?
Pietro: eh, si vendevano, ne facevamo anche 16-17 quintali di secche, allora i
vendivan, se ne davano alle bestie, ai maiali mischiata con dell’altra
farina. Il bosco l’abbiamo tagliato che sarà 10-12 anni, sono venute
sù delle piante che non vengono tanto grosse, io le accorcio... nocciolo,
questo è un ciliegio selvatico. Questo qui poi è proprietà dei
miei nipoti, una parte, ne abbiamo metà.
Qui la castagna era tutto?
Pietro: qui la castagna aiutava molto, si faceva anche il pane, c’era il
frumento, la polenta di castagna e di frumentone.
Com’era questa cucina di castagna?
Pietro: la castagna si può usare in tanti modi, tanto secca come verde,
ma verde vuole seccata se no marcisce subito, bisogna seccarla. Adesso vi spiego
come si fa: va raccolta, si porta al seccatoio, un quadrato di circa tre per
tre, due e mezzo per due e mezzo, con una altezza di due metri: questo è il
metato. Sopra c’era una trave che reggeva il peso, si mettevano degli steli
di legno un po’ robusti fatti così a spigolo dove passava in mezzo
il calore, poi si mettevano in cima e sotto si accendeva il fuoco.
Mentre si raccoglieva si seccavano, e quando era asciugata la prima buttata
che si buttava dentro anche alta così, quando era asciutta bisognava lasciarla
asciugare perché fanno il bagnato con il calore del fuoco sotto. Poi si
metteva un’altra buttata, tre, quattro, cinque fino a che ce n’era
ma a una data altezza poi basta, se no non passava. Quando erano asciugate ben
bene le castagne bisognava dargli una girata.
Dopo quaranta giorni, cinquanta, le castagne si seccavano e allora quando
si pestavano a mano, si sbucciavano a mano: c’era un recipiente fatto a
tronco di cono.
Il bigongio?
Pietro: c’era anche il bigongio ma quello serviva per misurare le castagne,
un bigongio da 25 kg.
Con dodici bigongi ce ne saltava fuori 1 quintale di castagne bianche già pulite
e sbucciate, quelli che lavoravano in proprio le tenevano tutte, quelli che raccoglievano
ne tenevano metà, quelli che non ne avevano cercavano dei pezzi di castagneto
e ripartivano; una volta ne prendevano anche un terzo ma quello non l’ho
mai visto io. Più che altro la metà, misuravano queste castagne
con i bigongi, tre bigongi verdi era uno secco. Dopo si pulivano e si portavano
al mulino dove venivano macinate.
Questo è il metato?
Pietro: questo qui è un vecchio metato, questo oltre che ad essere un
metato ci abitavano il padrone di una volta, vede come si riconosce la configurazione:
c’era una stalla, un fienile sopra e c’era un po’ di cucina
perché una volta avevano degli ambienti come potevano, questo sarebbe
stata come cucina, sopra una camera, un’altra lì che sono poi demolite,
e qui c’era il seccatoio... sopra c’è la grada.
Senti che odore che c’è ancora...
Questo è senza rete?
Pietro: maggiormente una volta era così, senza rete, coi legni fatti a
triangolo.
Qui si faceva il fuoco? E la gente stava intorno al fuoco?
Pietro: mah, non c’era mica tanto da stare perché col fumo del camino
c’è rischio di soffocare, bisognava stare bassi o si andava fuori.
Di là da quella finestra si buttavano dentro le castagne verdi, si andava
su per questa scala con un sacco di castagne, questa qui è tutta la pula
delle castagne che andava buttata sul fuoco perché non facesse la fiamma
.
Andavate lì dentro a girarle?
Pietro: eh, ma solo una volta si giravano, si pareggiano quando si buttano su,
man mano che si asciugano ce ne sono delle altre e si buttano su... eh, una cosa
che non è mica difficile, è semplice!
Poi, una volta seccate?
Pietro: si portavano a casa e si mettevano in un cassone buono di legno perché le
castagne tirano l’umidità, allora dopo non si macinano più eh.
Sono delicate, un po’.