24/07/2006
Agricoltura
Bomporto
Bruno Bellei
Vignaiolo
La cantina e il lambrusco: raccolta dell’uva, vendemmia e imbottigliamento
Fermentazione naturale e la D.O.C.
PARTE 2
Come si faceva fermentare una volta il lambrusco?
Bruno: dentro ai tini, come quelli là.
Si usavano dei lieviti?
Bruno: no, allora non c’erano i lieviti.
Quindi il vino fermentava naturalmente?
Bruno: fermentava da solo.
La fermentazione in bottiglia?
Bruno: la faceva in 7-8 mesi.
Ci racconta un po’ come bisognava imbottigliare?
Bruno: si imbottigliava normale, si metteva nelle pile e quando fermenteva lo
tiravano su, poi lo vendevano. Non è come adesso che si apre delle bottiglie
a 2 anni, 3 anni.
Poi si è smesso di fermentare in bottiglia o è una cosa
che si è sempre fatta?
Bruno: no, tutti gli anni l’abbiamo fatto, dopo abbiamo cambiato perché facevamo
un altro lavoro; il lambrusco è come il formaggio grana, è buono
ma costa.
Le qualità di uva oltre a quelle del lambrusco quali erano?
Bruno: allora? Allora si prendeva quello che si poteva perché era tutta
mescolata l’uva, c’erano i filari con delle piante così, ce
n’era una bianca una nera, invece quando è venuto fuori
il D.O.C. c’erano i vigneti già fatti per il D.O.C., bassi.
A noi risulta che esisteva una qualità che si chiamava uva d’oro.
Bruno: l’uva d’oro è quella che l’hanno tagliata tutta
perché non serve più, è un’uva che non fa gradi, è stata
scartata, hanno messo il salamino nel D.O.C., ma era il gianin marano da
mettere che ha un profumo… e assomiglia al lambrusco, invece il salamino
fa un vino nero.
C’erano due qualità di uva d’oro?
Bruno: sì.
E che differenze avevano?
Bruno: oh… c’erano dei grappolini lunghi così coi grani chiari,
ah ma quella li costava eh… mi toccava sempre comprarla in segreto, mi
attentavo a dargli cinc mela franc al quintel... i comerciant i
balevan… “ma l’è vera che a iv cumprà l’uva
d’or?” “non ho comprato gnint”, “eppure me
l’ha detto uno…” La roba buona signori costa. E a me mi facevano
propaganda in piazza, allora i commercianti parlavano in piazza i giorni di mercato e
dicevano “Bellei l’è mat, l’à cumprà dal
lambrosc par cinquantamela”, loro gliene davano trenta ma prendevano dla
rubera…
Si ricorda con la D.O.C. cosa è cambiato?
Bruno: ah è cambiato tutto perché ci vuole i vigneti D.O.C. Il
primo che abbiamo fatto avevamo il catasto della terra, la firma del padrone,
contate le viti di lambrusco e quelle di salamino, di fatti mio figlio mi dice “se
vuoi fare il D.O.C. ti trovo l’uva perché li conosco i vigneti”, è andato
all’Ispettorato agrario, gli hanno dato dei moduli, nome e cognome del
padrone della terra delle uva, doveva firmare i quintali… tutta una procedura;
di fatti li abbiamo fatti due anni prima per preparare tutto il lavoro per questo
vino.
C’è stato veramente un salto di qualità del vino?
Bruno: ah si, altroché... adesso è roba selezionata.
Come avveniva il commercio del vino una volta?
Bruno: delle bottiglie? Come adesso.
A chi si dava il vino?
Bruno: ai ristoranti, alle cooperative, alle drogherie, ai bar, lo davamo a tutti...
c’è delle cooperative che volevano migliaia di bottiglie la settimana.
I ristoranti Bruno erano a Modena?
Bruno: a Modena tanti, a Bologna ne venivano da par tot... dovevamo
andar piano perché il prodotto era poco, a ghiva un maruchèn
ch’al giva “signor Bellei mi mandi...” e io “non
ne ho più” “lei è quel cattivo che lo dà a
chi fa le piante”. Perché la base, quando uno entra in una
città o in un paese, dipende dal primo, a Modena c’era La Bianca,
La Baia del Re erano i primi, quando uno riusciva a dare il vino lì gli
altri erano invidiosi, lo andavano a sentire poi venivano qui. Io ho sempre avuto
la passione per la roba bona, sempre, ho sempre migliorata, al povar
Gavioli che è morto diceva “al ga ciapà st’an, l’anno
prossimo non è più buono a fare quel vino lì”.
Quando invece si portava in giro come si trasportavano le bottiglie?
Bruno: i primi anni li portavamo via nei sacchi, un sacco ci mettevamo di sopra
per tenerlo stretto, poi facevamo quattro tre quattro tre quatto tre,
poi lo legavamo, ci stavano 50 bottiglie, dopo fecero le cassette di legno.
Fino a quando si sono portate nei sacchi le bottiglie?
Bruno: a scaricare dei sacchi di cinquanta bottiglie ci sono 90 chili, a portarli
giù per delle scale.
Di che anni parla?
Bruno: quando facevamo il vino prima del D.O.C.
Dopo la guerra quindi?
Bruno: sì.
Perché non avete mai preso l’autoclave?
Bruno: non avevamo mica ad bisogn ad l’autoclev, facevamo
un lavoro tutto diverso, l’autoclave serve per fare il vino oggi
e venderlo domani, noi facevamo la fermentazione naturale in bottiglia non con
degli autoclave... mai!
Ma tutti sono andati verso l’autoclave?
Bruno: beh han fatto bene, io no.
Duravano di più i prodotti senza autoclave?
Bruno: mah se…
Quelli con l’autoclave, invece quelli con la fermentazione naturale
in bottiglia?
Bruno: ah no, si manteneva.
Comunque il vino veniva filtrato meno una volta?
Bruno: filtrato meno? Non si sapeva neanche cusl’era al filtra…
Veniva travasato… quanti travasi si facevano?
Bruno: due o tre, secondo se veniva limpido o no.
Nei momenti più freddi dell’anno?
Bruno: si, tenevamo aperte le finestre quando si faceva, perché an
ghera menga l’aria condisioneda.
Però il problema più grosso della fermentazione era quello che
si muovevano i tappi?
Bruno: sì, lo legavamo con la corda il tappo.
Perché si muovevano?
Bruno: perché ci sono di quelli che sono teneri, allora la pressione spinge
e saltano.
Però c’era anche il problema che tutte le bottiglie non
fermentavano uguali.
Bruno: no, basta che il tappo non perda al ferment tot al ve, se il
tappo perde il vino cala e dopo non è buono.
Nella fermentazione naturale il periodo migliore per venderlo quand’era
ottobre, novembre?
Bruno: settembre, ottobre, quand l’era pronto.
Quando prendeva il primo freddo, perché il vino lambrusco aumenta
come qualità.
Bruno: sì, aveva bisogno di fare tutta la fermentazione, poi dopo ci
voleva il freddo, ma d’inverno il freddo si rimedia, basta avrir
la fnestra.
Allora a vendere si aspettava l’autunno?
Bruno: sì, quando era pronto, un mese prima un mese dopo... dipende
quando si fa l’imbottigliamento, se c’è la stagione calda
si parte subito, se invece è freddo ci mette del tempo a partire.
L’imbottigliamento quando avveniva: in gennaio, febbraio?
Bruno: mah se, quando era pronto. Tante volte prima finivamo il vecchio
prima di mettere sotto il nuovo per non avere delle rimanenza.
Cosa impiegava, due o tre mesi a fermentare?
Bruno: ag vol di più, cominciava ma non era mica maturo.
Perché era freddo… allora l’autoclave la lasciamo
fare a delle altre persone?
Bruno: per l’amor di Dio… stiamo a sentire, vendono il D.O.C.
a due euro… pensi!
Quale sarebbe il suo prezzo secondo lei?
Bruno: ma la bottiglia, il tappo, l’etichetta, il trasporto, la vendemmia,
cosa prendono?
Niente?
Bruno: niente, alora a vol dir che ci mettono della roba che va bene
c’è dei lambruschi a un euro e tre, io mi vergognerei… vendono
in damigiane.
Allora con quei prezzi qua i contadini non prendono niente?
Bruno: vanno alla cantina sociale, i commercianti non ne comprano mica più dell’uva
perché spende meno a comprare il vino.