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29/08/2006

Bar/Osteria


Documento senza titolo

Montalbano, Frazione di Zocca  
Iole Duzzi
Rezdora  
I borlenghi nel “sole”  

PARTE 1

Iole ci prepara i borlenghi?
Iole: un uovo, acqua fredda poi ci metto il sale e un po’ di farina.
 Come si chiama quella che sta facendo?
Iole: la colla, adesso hanno delle fruste, delle cose diverse.
 Lei oggi ci fa vedere come si preparavano una volta i borlenghi?: Quanta farina ha messo?
Iole: un chilo.
 Come deve essere questa colla? Adesso sta mescolando la farina, l’acqua, l’uovo, il sale ma la consistenza che deve avere la colla è solida o abbastanza liquida?
Iole: liquida.
 Quindi bisogna mescolare fino a quando?
Iole: fino a quando non ci sono più grumi, poi magari la passo anche in un colino… Ecco un altro po’ d’acqua.
 Quando ha cominciato a fare i borlenghi?
Iole: tanto tempo fa perché prima avevo l’osteria e i borlenghi si facevano lo stesso, il ristorante l’abbiamo fatto nel ’72; quella rola li avrà cinquant’anni.
 L’osteria era qui a Montalbano?
Iole: sì.
 La gestiva con la sua famiglia?
Iole: l’osteria noi l’abbiamo presa del ’69 ma c’era da prima, più di cento anni fa. Ci vuole ancora un poco d’acqua e poi è pronta.
 Qual è il segreto per capire quando la colla è pronta per essere cotta?
Iole: per capire quando è giusta? Io lo capisco quando faccio il primo borlengo: se è troppo fitta gli aggiungo un po’ d’acqua.
 È meglio farla riposare o si può utilizzare subito?
Iole: ma io la faccio anche una o due ore prima.
 Una volta si cuocevano sul fuoco?
Iole: sulle braci.
 Quando si facevano i borlenghi?
Iole: a carnevale.