02/10/2006
Cucina
Campazzo, Nonantola
Massimo Bottura e Lidia Cristoni
Lo chef e la sua “maestra di sfoglia”
La sfoglia
PARTE 3
Invece i suoi tradizionali?
Lidia: noi qui come tradizione mettevamo il ragù che era una cosa forse
orrenda però in campagna si usava così, si metteva il ragù in
tutte le paste, raviolo, anche nel tortello di ricotta.
Quindi il raviolo aveva la carne dentro?
Lidia: e fuori, anche i gnocchi di patate si condivano col ragù.
Preparava quindi anche gli gnocchi?
Lidia: certo, quando eravamo al Campazzo tutte le paste che si facevano si facevano
in casa, quelle che si possono fare, i maccheroni no.
Gli gnocchi li faceva con le patate gialle o le patate bianche? Lidia:
dipende da quello che si trovava.
È più indicata quella gialla o quella bianca?
Lidia: quella gialla perché è più asciutta,
in un kg di patate ci vanno tre etti di farina allora se la patata è bella
sostenuta ti viene un buon gnocco e rende bene, se la patata è morbida
e acquosa continui a metterci farina e non riesci mai a fare gli gnocchi.
La patata è meglio fresca?
Lidia: no, a fare gli gnocchi è meglio la patata stagionata,
la patata nuova è meglio da fare fritta, arrosto e lessata.
Lei come li condisce gli gnocchi?
Lidia: col ragù o con il pomodoro.
Per ragù intende sempre maiale e vitello?
Lidia: maiale e manzo, delle volte si fa un ragù di salsiccia,
dipende da quello che uno vuol fare, se lo vuoi più saporito ci aggiungi
un po’ di salsiccia, perché poi per fare un buon ragù ci
fai il fondo con la cipolla, carote, sedano, la sua pestatina di pancetta, una
fogliolina di salvia poi la fai passare un pochino e ci metti la carne.
Lei questo soffritto lo fa con l’olio o col burro?
Lidia: olio, olio, mai burro a caldo.
Olio extravergine di oliva?
Lidia: sempre olio extravergine di oliva, però pochino,
appena appena che scaldi la roba perché poi manda fuori un po’ di
unto la pancetta e il burro si mette a crudo, se uno lo vuole, quando è finita
la cottura.
Quindi un po’ di pancetta nel ragù ci va?
Lidia: sì, un etto di pancetta in un kg di ragù,
non è una percentuale molto alta però un pochino ci dà un
sapore migliore.
Altrimenti il condimento lei lo fa col pomodoro?
Lidia: uno spicchio d’aglio, pomodoro fresco tagliato a pezzettini, lo
fai cuocere, con un pochino di olio d’oliva, lento lento, un fogliolina
di basilico ed è buonissimo.
Nel frattempo la sfoglia si è asciugata
Lidia: adesso che la pasta è abbastanza secca, avrebbe bisogno ancora
di un po’ di tempo per seccare un po’ di più...l’arrotoliamo
su se stessa, cominciamo a fare un po’ di maltagliati, questi qui vanno
fatti con la pasta e fagioli.
Come si tagliano i maltagliati? Lidia: si taglia
dritto, un po’ di sbieco, si chiama maltagliato perché è una
tagliatella tagliata male diciamo, è nato in un modo un po’ strano
il maltagliato.
Cioè come è nato? Lidia: è una
battuta...
c’era una signora che tagliava le tagliatelle, è andato
di dietro un ragazzo che gli interessava la signora e ha cominciato ad accarezzarla,
lei ha cominciato a dire “sta fermo, sta fermo” e intanto che diceva
sta fermo è nato il maltagliato. Adesso facciamo le tagliatelle asciutte,
si possono fare piccole così, della larghezza di mezzo centimetro.
Il suo ragù delle tagliatelle? Lidia:
quello che ho spiegato prima: maiale, vitello, un po’ di pancetta, tutti
gli odori oppure quello di salsiccia che metto un po’ di cipolla sotto.
Anche pancetta? Lidia: no, faccio scaldare
un po’ di cipolla, olio, poi ci sciolgo dentro la salsiccia, la faccio
scaldare bene e poi la spengo se la faccio in bianco, se la faccio con pomodoro
ci metto due-tre cucchiai, poco perché il pomodoro ti uccide il sapore
della carne. Adesso facciamo un po’ di pappardelle, queste sarebbero
molto buone condite con la lepre, però sono buone anche condite col
ragù o con prosciutto e piselli. Qui adesso ci facciamo i quadretti
da fare in brodo, di misura si possono fare più grandi o più piccoli,
come uno desidera. Anche se la pasta non è adatta facciamo qualche tagliolina,
queste qui con una pasta così consistente sarebbero molto buone da
fare anche col salmone.
Quindi una versione asciutta? Lidia: sì,
oppure con il tonno, diciamo che possono sostituire gli spaghetti o le linguine,
quando sono così consistenti.
Questi qui sono i tagliolini, i quadretti, i maltagliati, le tagliatelle
e le pappardelle.
Da chi ha imparato lei a fare la sfoglia? Lidia:
dalla mia mamma, a otto anni mi metteva uno sgabello sotto i piedi, qui su
questo tavolo e poi mi insegnava a fare la pasta, per incitarci noi bambini
cominciava a dire “come sei brava”, allora noi ci gonfiavamo di
orgoglio e intanto imparavamo a fare la pasta. La prima volta, seconda volta,
ci insegnava lei, dopo dovevamo far da soli, “mamma ho fatto la pasta”, “brava”,
non riuscivamo a capire che dopo era per noi una cosa di lavoro che era molto
importante, però insomma l’ho imparata da mia madre... dopo col
tempo mi è poi servito.
Come fa a fare su i nidi? Lidia: a fare su
i nidi faccio così, si prende la pasta, poi si gira su se stessa: ecco
questo è già un nido di tagliatelle, c’è gente poi
che le scotta e le mette nel forno col ragù nel mezzo. Per conservarle
se uno non le usa subito... una volta si facevano seccare, adesso così come
sono si mettono direttamente nel congelatore, quando li metto nell’acqua
sembrano appena fatte.
Queste tagliatelle prima di essere mangiate devono ancora
asciugare? Lidia: adesso è già pronta da mangiare,
quando è pronta da tagliare è già secca al punto che si
può anche mangiare.
Una volta la pasta come si conservava? Lidia:
si faceva seccare, si facevano i nidi, si seccavano, si tenevano coperti messi
in una specie di cassetti con sopra la rete che circolava l’aria, poi si
cuoceva quando ce n’era bisogno però normalmente si faceva la pasta
tutti i giorni e si consumava.